Christian Prudhomme su Tadej Pogačar e i dubbi sul doping: “Considerando il passato non così lontano del ciclismo, la domanda non è ingiustificata”
Christian Prudhomme ha parlato delle conseguenze che il dominio di Tadej Pogačar ha portato per alcuni. Senza esprimersi a livello personale, il direttore di corsa del Tour de France ha voluto fare un discorso più generale partendo dalle critiche scaturite dalle eccezionali prestazioni dello sloveno della UAE Team Emirates in questa stagione, che lo ha visto conquistare tra gli altri, la doppietta Giro-Tour, il mondiale di Zurigo e la Liegi-Bastogne Liegi. Alla luce della recente storia del ciclismo professionistico macchiata dai tanti casi di doping, il dirigente di ASO ha così concesso che ci possano essere interrogativi sulla credibilità delle performance del 26enne scalatore, che è sembrato essere una spanna sopra tutti praticamente in ogni sua apparizione quest’anno.
“Stiamo vedendo quello che conoscevamo in passato – ha detto l’ex giornalista transalpino a La Dépêche lodando il fenomeno sloveno e mettendolo alla stregua di due grandissimi del passato, dominatori delle loro epoche – Sono campioni che gareggiano dall’inizio alla fine dell’anno con la mentalità di vincere tutto. Quello che fa Pogacar ricorda quello che facevano Eddy Merckx e Bernard Hinault. Per anni [Hinault, ndr] ha detto che questi ragazzi devono divertirsi, che devono godersi la corsa. È esattamente quello che fa Pogacar”.
Memore di quanto successo in tempi non proprio lontanissimi, Prudhomme ammette dunque che le domande che alcuni si fanno riguardo le trasparenza delle prestazioni di Pogacar non sono del tutto illegittime, sottolineando comunque la validità e l’importanza delle modalità di controllo attuali, anche qui in contrapposizione con quanto succedeva in precedenza. “Considerando il passato non così lontano del ciclismo, la domanda non è ingiustificata – ha detto il direttore del Tour rispondendo a chi gli chiede se sarebbe deluso se un giorno dovesse essere rivelato che Pogacar ha barato – Non ho una risposta. Vedo che in gara si esibisce in performance piuttosto impressionanti. Ci sono dei test, e noi di ASO ci siamo battuti per avere agenzie indipendenti. Oggi è il caso dell’ITA [International Testing Agency, ndr]”.
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